Le difese chiedono il “non doversi procedere” o il proscioglimento per “non aver commesso il fatto” nei confronti dei 14 imputati del disastro del Raganello. L'ultimo atto sarà scritto il 12 aprile prossimo, vale a dire nel momento il Gup, dott. Biagio Politano, deciderà se rinviare a giudizio o meno sindaci e gli appartenenti alle società che organizzavano le escursioni e camminate all'interno delle Gole del Raganelo. Nell'occasione verranno definite le richieste di abbreviato, perché incriminati per esercizio abusivo della professione di guide alpine, avanzate dai patroni di Antonio Luca De Salvo; Luca D'alba; Roberto De Marco. Tempo permettendo verranno anche affrontate le posizioni dei sindaci di Civita, Alessandro Tocci; Antonio Carlomagno di Cerchiara; Antonio Cersosimo di San Lorenzo, i quali insieme con Giovanni Vanceri e Marco Massaro, che s'interessavano di attività legate al torrentismo, che rispondono, a diverso titolo, delle ipotesi di reato di omicidio e lesioni colpose; mentre il primo cittadino di Francavilla Marittima, Franco Bettarini, risulta sotto procedimento per la sola ipotesi di omissione di atti di ufficio. Tra gli imputati compaiono anche alcuni titolari e soci delle società che erano impegnate nelle escursioni lungo le gole del Raganello e che, per questo, non sono corresponsabili della tragedia. Sono finiti sotto indagine, per avere esercitato le funzioni d'impresa senza contare sull'apporto di guide alpine, Francesco Nicoletti; Vincenza Cerchiara; Giuseppe Cesarini; Luigi Sauve; Paolo Damiano Franzese.
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