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Collaudo Piazza Bilotti, rinviato a giudizio il sindaco Occhiuto insieme ad altri 12

La piazza delle polemiche. E delle inchieste. Mai area pubblica cittadina è stata tanto osannata da un lato e contestata dall’altro. E nessun appalto, forse, è stato oggetto di approfondimenti giudiziari come quello di piazza Bilotti. Una piazza finita nel mirino della procura distrettuale antimafia di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, che addirittura lo scorso anno ne ha chiesto e ottenuto il sequestro.
Il gup distrettuale, Teresa Guerrier ha disposto, in relazione a ipotizzate anomalie legate alla realizzazione e alla fruizione dell’opera,  il rinvio a giudizio di Mario Occhiuto, 56 anni, sindaco di di Cosenza; Antonino Alvaro, 67 anni di Siderno;  Giorgio Ottavio Barbieri, 44 anni di Roma; Francesco Converso, 43 anni di Roma; Gianluca Guarnaccia, 45 anni di Cosenza; Francesco Stellato, 45 anni di Rende; Francesco Tucci, 65 anni di Cosenza; Pasquale Torchia, 55 anni di Cosenza; Carlo Vernetti, 46 anni di Napoli; Raffaele Antonio Ferraro, 58, di San Marco Argentano; Carlo Pecoraro,  67 anni, di Cosenza; Paola Tucci, 38 anni, di Cosenza e Raffaella Angotti, 37 anni di Catanzaro. La prima udienza del processo si terrà a Cosenza il 12 ottobre ottobre prossimo.
La vicenda giudiziaria si riferisce alle opere di collaudo della piazza che, nelle scorse settimane, è stata dissequestrata con l'obbligo di eseguire alcuni lavori. Ecco il coinvolgimento dei tecnici rinviato a giudizio con il titolare dell'impresa realizzatrice, Giorgio Ottavio Barbieri e del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, al quale si contesta di aver sollecitato la consegna dell'area pubblica alla fruibilità della cittadinanza.

Il commento del sindaco

“Ho sempre lavorato per il bene della città, come ho fatto per ogni lavoro ed opera pubblica che è stata realizzata durante il mio mandato di Sindaco. Il fatto che abbia stimolato i tecnici e i progettisti a completare le opere per la città non rappresenta una circostanza eccezionale, ma un modus operandi abituale finalizzato a far sì che tutte le procedure fossero concluse nel migliore dei modi. Anche nel caso di Piazza Bilotti ho semplicemente stimolato i tecnici a predisporre prima e nel migliore dei modi possibile tutti gli atti necessari per la consegna della piazza ai cittadini, ovviamente sempre nella massima sicurezza. Ogni mio comportamento posto in essere per accelerare le attività e la conclusione delle opere ha avuto come unico e solo obiettivo il bene della collettività. In questo caso, sinceramente, non capisco di cosa mi si accusi, ferma restando la mia piena fiducia nell’operato della magistratura”. Lo afferma il Sindaco Mario Occhiuto dopo aver appreso la notizia del suo rinvio a giudizio per l’approfondimento nel merito delle questioni relative alle procedure per  il collaudo di Piazza Bilotti.

“Chiarirò tutto – ha aggiunto Occhiuto – nella fase dibattimentale del procedimento che è la sede nella quale si approfondirà il merito delle questioni. Ho la coscienza a posto, perché mai ho agito a discapito della sicurezza e della incolumità dei cittadini. Nella fase di approfondimento del merito dovranno essere chiarite vicende che presentano una certa complessità e che sono state seguite da una diecina di tecnici, tra ingegneri, Rup, progettisti, direttori dei lavori e collaudatori. Sarebbe assurdo pensare che il loro agire potesse essere mosso solo dall’intento di compiacere il Sindaco. La cosa più importante e che mitiga e supera anche la mia amarezza per il fatto di aver dovuto subire denunce da una parte politica avversa – sottolinea Mario Occhiuto - è la consapevolezza di aver portato a compimento un’opera di rigenerazione urbana che ha trasformato uno slargo pieno di lamiere (le automobili) e dove l’inquinamento ambientale oltrepassava abbondantemente il livello di guardia, in uno spazio polivalente completamente rinnovato e del quale continueranno a beneficiare i cosentini e soprattutto le giovani generazioni. Questa consapevolezza mi ripaga anche del fatto di dover subire il rinvio a giudizio. E’ importante ora che sia stato accertato che la Piazza è sicura nella quasi totalità, che ne è stato disposto il dissequestro e che si stanno completando le procedure burocratiche perché venga restituita alla fruizione dei cittadini. In ogni caso, sono fermamente convinto che, nella fase dibattimentale, riusciremo a chiarire ogni aspetto della vicenda”.

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