Non si placa la furia del detenuto di origine tunisina, affetto da problemi psichiatrici, protagonista di atti di violenza ormai all’ordine del giorno nel carcere di Rossano. A solo due giorni di distanza dall’aggressione a colpi di calci e pugni in testa ad un agente della polizia penitenziaria, nella giornata di ieri l’uomo ancora una volta si è rivoltato in maniera violenta. Una situazione che ha portato il personale operante nel reclusorio rossanese, a minacciare lo stato di agitazione. Questa volta, ad essere aggredito è stato un ispettore della polizia penitenziaria, colpito più volte con una lametta che il detenuto aveva nascosto in bocca. Per fortuna i fendenti hanno colpito l’ispettore solo sugli abiti, senza andare in profondità e causargli ferite. L’uomo ha anche causato danni all’interno della stanza detentiva. «La situazione non è più gestibile – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario Nazionale – a causa dei continui e ormai quotidiani episodi di violenza che mettono in crisi l’ordine pubblico interno, oltre all’incolumità fisica degli operatori, soprattutto della polizia penitenziaria che è il primo baluardo posto a difesa della sicurezza». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza