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Rende, lavoratori in piazza e “Almaviva” riapre le trattative

Contro l’aumento dell’orario di lavoro e il taglio del salario, oltre cento dipendenti dell’insediamento rendese hanno protestato

Tremila e seicento lavoratori in tutta Italia e un centinaio a Rende i lavoratori della società di informatica Almaviva, che ieri hanno scioperato per contestare la decisione dell’azienda di aumentare l’orario di lavoro diminuendo il salario contrattato, abolendo la parte fissa del Pdr (a giugno) e assorbendo i tre quarti degli aumenti contrattuali stabiliti dal contratto nazionale. Almaviva si è lasciata alle spalle la crisi anche grazie ai sacrifici delle lavoratrici e dei lavoratori che, attraverso i contratti di solidarietà e la riduzione o sospensione di diversi istituti contrattuali aziendali, le hanno permesso di risparmiare più di 100 milioni di euro complessivi sul costo del lavoro.
«Siamo in protesta in tutta Italia – ha spiegato infine Massimo Covello segretario della Fiom Cgil Calabria – perché Almaviva ha risanato i bilanci e sta ottenendo profitto anche grazie ai sacrifici dei lavoratori, che per anni hanno lavorato con contratti di solidarietà e riduzione dei salari».

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