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Cosenza, virus sparito dai report: 23 casi e 3 morti

Attività di testing ferma e bollettino del lunedì come al solito da “zona bianca”. Ma le vittime sono sempre tante

Da giorni viviamo con l’ansia dei numeri che quotidianamente disegnano forme variabili di questo male dentro diagrammi incerti, tra scalate e picchiate. L’alba della nuova settimana sorge su un inedito scenario da zona bianca. È chiaro che la dimensione attuale della diffusione del virus è quella che risale dagli ospedali sempre pieni e da un numero di morti (anche ieri altre tre vittime) elevatissimo. Nei primi 19 giorni di aprile sono già state già sepolte 74 vittime che diventano 76 con le due persone decedute di Cassano che risalgono a domenica, annunciate attraverso un messaggio di cordoglio del sindaco Gianni Papasso, ma non ancora contabilizzate dall’Asp. Con la letalità c’è un altro parametro che inchioda le difficoltà di dare un peso reale alla pandemia ed è il tasso di positività. Nonostante i 169 tamponi complessivamente dichiarati, il valore generato è del 13,6%. All’appello manca il solito contributo del laboratorio di Rossano e quello del Mater Domini. Molti dei test inseriti nel report di ieri arrivano dal Policlinico militare del “Celio” che periodicamente contribuisce all’indagine epidemiologica nel Cosentino. In lieve aumento i ricoveri in area medica (+3) con 228 presenze nei vari reparti (compresi i 32 pazienti spalmati tra i due ospedali di Catanzaro). Un paziente in meno, invece, in terapia intensiva (17 all’Annunziata, 3 a Catanzaro e 3 a Rossano). Dodici, invece, i malati nel Pronto soccorso covid, in attesa di un posto.

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