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Gestione dei migranti in Calabria, indaga la GdF: nel mirino i sindaci dell'accoglienza

La Procura della Corte dei Conti contesta l’utilizzo dei fondi da parte dei centri di accoglienza e dei comuni. Nel mirino dei magistrati contabili pure l’ex sindaco di Acquaformosa Mannoccio

Sono numerose le irregolarità nella gestione dei centri di accoglienza dei migranti, sia nel Cosentino che in altre località della Calabria, riscontrate dalla Guardia di Finanza che ha scoperto un danno erariale di oltre cinque milioni di euro nel periodo compreso tra aprile 2011 e dicembre 2012.

In particolare, i finanzieri del Comando provinciale di Cosenza (guidati dal colonnello Danilo Nastasi), su delega della Procura regionale della Corte dei Conti di Catanzaro, hanno notificato un provvedimento di “invito a dedurre” a 42 persone.

Le notifiche sono state eseguite a carico di Salvatore Mazzeo, dirigente pro tempore del Settore Protezione civile della Regione, nominato “soggetto attuatore” (persona delegata per la gestione di dell’emergenza), 14 amministratori di Enti locali, tra sindaci pro tempore e componenti delle Giunte comunali pro-tempore dei Comuni di Acquaformosa nel Cosentino, Riace e Caulonia nel Reggino, e di altri 27 amministratori/rappresentanti legali pro-tempore di società cooperative di Cosenza, Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria.

Tra gli indagati anche l’ex sindaco di Riace, Domenico Lucano, e di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, più volte balzati alle cronache nazionali come i sindaci dell’accoglienza.

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