Da tempo si assiste, nel cosentino, allo sfruttamento di manovali nei luoghi di lavoro (il cosiddetto capolarato). Ne è ulteriore conferma una complessa operazione della Guardia di finanza, denominata “Demetra”, conclusa il 10 giugno 2020, che ha coinvolto 60 persone, tutte indagate per associazione per delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro, nonché al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Le indagini sono state originate da un controllo effettuato a Montegiordano dalla Guardia di Finanza di Sibari nei confronti di un furgone proveniente dalla zona della Sibaritide, che trasportava sette braccianti agricoli. Le successive indagini hanno consentito di identificare numerosi soggetti sia italiani, che pakistani, maghrebini e dell’Est Europa, che avevano avviato un’attività di sfruttamento illecito della manodopera nella Piana di Sibari.
Di conseguenza, sono state sottoposte a sequestro 14 aziende agricole, delle quali 12 in Basilicata e 2 a Cosenza, per un valore stimato di otto milioni di euro. Sono stati, inoltre, sottoposti a sequestro 20 automezzi utilizzati per il trasporto dei braccianti agricoli.
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