Gli agenti della Polizia Provinciale di Cosenza in servizio al distaccamento di San Giovanni in Fiore da mesi tenevano d’occhio le zone più periferiche e interne del vastissimo comune silano, grazie anche ad un’approfondita conoscenza del territorio e delle dinamiche che in esso insistono, ragion per cui hanno avviato una serie di attività d’indagine finalizzate all’individuazione dei responsabili di spregevoli atti contro la natura derivati da continuati e illeciti abbandoni di rifiuti di ogni genere realizzati pure in zone difficilmente individuabili. Anche se apparentemente lontani da occhi indiscreti, la condotta di questi “inquinatori” non è certo sfuggita agli investigatori della Polizia Provinciale. Nei fitti boschi di località Jmmella, Fantino e Manca di Scavo, agro del comune di San Giovanni in Fiore, i poliziotti sangiovannesi avevano compiuto diverse ispezioni e appostamenti, realizzati pure in abiti civili; sono partiti dall’analisi di un pezzo di carta ingiallito e bruciacchiato, datato a ben 34 anni fa e in seguito ad un’attenta attività info-investigativa hanno individuato il responsabile, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, convocato presso gli uffici del distaccamento silano, davanti alle risultanze raccolte dagli agenti, non ha potuto far altro che ammettere le sue responsabilità in ordine all’illecito abbandono di rifiuti, dovrà adesso ripulire a proprie spese, inoltre la sanzione comminata va da un minimo di 300,00 a un massimo di 3.000.000 euro che può raddoppiare in caso di rifiuti pericolosi. Non è certo il primo autore di selvaggi abbandoni di rifiuti anche speciali, che viene identificato dalla Polizia Provinciale sulla Sila cosentina, visto che diverse altre persone in questi mesi sono state pesantemente sanzionate ai sensi del Codice dell’ambiente (D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152).