I numeri dei contagi e dei vaccinati sembrano infondere nuova speranza nel Cosentino. Ma all’Annunziata sta scoppiando un’altra emergenza. Il personale sanitario è allo stremo. Gli accessi al Pronto soccorso per Covid non stanno - per fortuna - aumentando o, comunque, non raggiungono i numeri delle scorse settimane. Anche se medici e infermieri continuano, incessantemente, a fare turni massacranti senza poter usufruire integralmente di tutti i riposi concessi. Lo stress di un lavoro, già di per sé estenuante, si somma adesso a ritmi ancora più pensanti senza poter usufruire di una turnazione del personale. Quelli che, al momento, non riescono più a reggere la situazione sono gli infermieri dell’ospedale. Sono pochi e sfiniti. Proprio su questo, il sindacato Usb (Confederazione di Cosenza) chiede un intervento urgente e immediato: «Non migliorano le condizioni di lavoro degli infermieri in servizio nei reparti Covid dell’ospedale Annunziata. In numero esiguo e ormai allo stremo, sono costretti a reggere sulle proprie spalle interi reparti. Il limite di sopportazione è stato abbondantemente superato». Preoccupa anche il livello di pressione psicologica a cui gli infermieri sono sottoposti anche perché il non potersi riposare li sottopone a un’ulteriore fatica fisica e mentale che potrebbero non riuscire più a sopportare. «C’è la necessità impellente - scrivono i sindacalisti - di provvedere a nuove assunzioni, finora, su questo fronte, abbiamo ascoltato solo promesse e annunci. Nulla di concreto».
Anestesia e Rianimazione
La situazione è preoccupante in diversi reparti, ma sta diventando molto critica soprattutto nel reparto di Anestesia e Rianimazione. «Tutto questo - ribadisce l’Usb - ha un risvolto pratico preoccupante, esempio ne è ciò che sta accadendo all'interno della Unità operativa di Anestesia e Rianimazione. I lavoratori si stanno giustamente rifiutando di svolgere turni aggiuntivi e straordinari e quindi a breve non sarà più possibile garantire l’alta qualità assistenziale tipica del reparto a causa della scarsità di personale».
Appello all'Azienda ospedaliera
I sindacalisti chiedono con urgenza l’intervento dell’Azienda ospedaliera nell’interesse degli infermieri, che da mesi stanno svolgendo un lavoro encomiabile in un ospedale che è stato in più occasioni vicino al collasso. L’Usb ritiene che, adesso, la situazione sia diventata veramente grave: «L’atteggiamento della commissaria dell’Azienda ospedaliera Isabella Mastrobuono è assolutamente irresponsabile. Come si può ignorare l’attuale drammatica situazione che si vive all’interno del nosocomio bruzio? Evidentemente non si ha né contezza della realtà né consapevolezza dell’importanza del ruolo che si ricopre. Gli infermieri hanno dei diritti e non permetteremo a nessuno di violarli in nome dell’emergenza, non può bastare la diminuzione dei contagi per oscurare le loro inaccettabili condizioni di lavoro».
Questione lavoro
La rabbia dei sindacalisti e degli infermieri stremati si associa anche a quella di tanti giovani e meno giovani infermieri disoccupati o precari che aspettano con ansia di poter avere almeno una minima possibilità di lavorare.