Cosenza

Sabato 27 Aprile 2024

Tragedia di Stresa, la cosentina sopravvissuta: "Ho preso la funivia qualche ora prima"

«Provo gratitudine e allo stesso tempo ho il cuore spezzato per quanto accaduto». Adele Ceraudo, artista originaria di Cosenza, si trovava tra Stresa e il monte Mottarone poche ore prima del tragico schianto della funivia che ha provocato la morte di 14 persone tra cui una coppia di fidanzati calabresi di 27 e 23 anni. La donna, con il compagno, ha preso la funivia intorno alle 10, poi dopo un paio d’ore la notizia dello schianto. «Era una bellissima giornata ieri - racconta Adele - dopo alcuni giorni di pioggia e maltempo. C'era un’atmosfera bellissima, tanta felicità, e in tanti erano presenti nella zona per una gita soprattutto vista la riapertura post Covid. Abbiamo preso la funivia alle 10, fatto la nostra meravigliosa escursione e poi ci siamo spostati sul lago d’Orta, dove poi abbiamo appreso la notizia da alcuni familiari e amici che ci chiamavano ripetutamente sul telefono». «In un primo momento - prosegue la donna - non abbiamo risposto e dunque erano tutti terrorizzati. Ovviamente, siamo rimasti scioccati da quanto appreso. Non ho incontrato durante l’attesa le persone rimaste coinvolte, ma adesso è come se le conoscessi perché il dolore che provo è immane. Non ho chiuso occhio questa notte e nel week end scenderò a Cosenza, a casa, perché sento di dover venire ad abbracciare ancor con più forza i miei genitori». Stamane, dopo una notte insonne, la donna ha commentato sempre su Instagram: «Sveglia ore 5,30. Non per disegnare stavolta, non ho chiuso occhio. Non abbiamo chiuso occhio. Poi ha iniziato a piovere forte e arrabbiato, il cielo era furioso». Quando la pioggia ha smesso, il silenzio assoluto in cui risalta la tragedia: «Ora è così fermo, silenzio umano. Quiete immobile. Decine di cinguettii, fischi e rumorini vari di animaletti notturni e mattutini. Direi che la vacanza è terminata. Non riusciremmo a godere dell’altro, nonostante le meraviglie, naturalistiche ed umane che circondano questi laghi». Contattanta telefonicamente dall’AGI, mentre si trovava sull'autostrada per Milano, dove vive, l’artista cosentina, ancora scossa, ha spiegato: «Ieri ero sulla stessa funivia sulla quale è avvenuta la tragedia, alle 10 e mezzo del mattino». A Stresa, aggiunge, «per la bella giornata, dopo due giorni di pioggia e freddo e dopo le chiusure per il Covid, c'erano tantissime persone, con tanta voglia di muoversi e divertirsi. Grazie al cielo, per le norme anticovid le cabine erano piene solo a metà, altrimenti sarebbero morte molte più persone. Adesso stiamo tornando a Milano, la nostra gita avrebbe dovuto essere più lunga, ma il nostro stato d’animo - ha proseguito - è di molta tristezza».

leggi l'articolo completo