La ricerca delle varianti che hanno modificato il profilo del virus richiede «attenti monitoraggi e cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia» come scrivono gli esperti del Ministero. Da settimane si moltiplicano le mutazioni del virus e anche nel Cosentino si osservano casi sospetti e casi accertati. Da tempo, ormai, si seguono le scie delle varianti, si studiano le impronte, si cerca di alzare gli argini dove hanno già colpito. L’Ufficio di Igiene dell’Asp, dopo aver rilevato i primi sei casi sospetti di variante brasiliana (P.1), ha ricevuto la conferma di 31 tamponi sequenziati dal Celio a Roma. Le mucose nasofaringee e orofaringee dei pazienti positivi sono state prelevate negli ultimi giorni di aprile. E dopo la lavorazione a Cosenza (dove sono emersi sospetti), sono stati inviati nel Policlinico militare per la mappatura che ha confermato la presenza del lignaggio 501Y.V1 (che corrisponde alla variante inglese). Probabilmente, tutti i casi sono ormai risolti. Il laboratorio di Microbiologia dell’“Annunziata” ha, invece in queste ultime ore, isolato su tamponi positivi altri quattro casi sospetti di variante brasiliana con lignaggio P.1. Uno dei casi sembra preoccupare di più l’Asp perché la persona in questione ha 82 anni e, nonostante l’età, opera spesso a contatto con la gente.
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