Il Cosentino è costretto ad ascoltare ancora una volta il lamento della sua gente che deve fare i conti con l’improvvisazione e i ritardi di un sistema sempre meno organizzato. Il risiko dei vaccini attraversa questa terra tra linee guida stampate, algoritmi e buone intenzioni. Ma è tutto inutile perché ogni giorno c’è sempre qualcosa che non va, un ingranaggio che si inceppa, il caos che si ripropone. E con la confusione prevalgono disorientamento e rabbia. Temi che si ripetono da quando la Regione ha centralizzato il sistema di distribuzione delle fiale. L’impressione è che da quando l’Asp si sia defilata, lasciando campo libero alla Prociv calabrese, le sedute nei centri vaccinali sono diventate un filo spinato per chi cerca l’immunizzazione. Anche ieri, nel polo di via degli Stadi, a Cosenza, il solito copione con l’intera mattinata saltata, richiesta d’intervento ai carabinieri e inizio delle somministrazioni nel primo pomeriggio. In pratica, sarebbe accaduto che le dosi destinate alle vaccinazioni programmate (con prenotazione sulla piattaforma di Poste italiane) nel sito di Cosenza sarebbero state inviate a Castrovillari.
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