Il Cosentino da giorni è un luogo d’orizzonte della pandemia senza più nubi con uno scenario di rischio sempre più ristretto a casi isolati e a deboli focolai, quasi tutti ispirati dalle varianti. Nel petto di un virus depotenziato batte in queste ore il cuore delle mutazioni, lo spirito nuovo dell’infezione che prova inutilmente a riprendersi lo spazio che le vaccinazioni gli hanno tolto. Le tensioni di martedì mattina al centro vaccinale di via degli Stadi sono la cartina di tornasole di un sistema che non riesce a ripartire dopo la centralizzazione della distribuzione delle fiale a Catanzaro, nel granaio della Protezione civile. E nel bel mezzo del caos, da oggi pomeriggio, sulla piattaforma verrà rimosso l’ultimo vincolo anagrafico e così potranno prenotarsi tutti a partire dai dodicenni. La popolazione bersaglio nel Cosentino sale a 618.838 mila abitanti (secondo i dati Istat aggiornati al primo gennaio 2021), ma non è detto che, per quanto riguarda i minorenni (12-16 anni) la prenotazione sia seguita da un appuntamento a breve giro di posta. Complessivamente, finora, nel Cosentino più di 250mila persone hanno già ricevuto almeno una dose di vaccino mentre quelli che hanno concluso il ciclo (2 dosi o monodose) sono 120mila, pari al 19,4% della popolazione vaccinabile. Regione e Asp dovranno modulare con i pediatri di libera scelta un protocollo operativo che preveda il pieno coinvolgimento dei medici con i propri assistiti. In base all’accordo raggiunto a livello regionale, i pediatri possono vaccinare sia nel proprio studio che nei centri. Ma c’è il problema che l’accesso alla profilassi può avvenire solo attraverso piattaforma. Si dovrà stabilire una road map che consenta ai pediatri di poter vaccinare i propri assistiti dopo la prenotazione on line. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza