I numeri cosentini di questi ultimi giorni continuano la narrazione felice di un virus ormai incapace di rigenerarsi nella vena infetta. Non pulsa più dentro i diagrammi che disegnano scenari sicuri (nelle ultime 24 ore solo due nuove diagnosi su 234 tamponi con un tasso di positività allo 0,9%) dopo aver raccontato per mesi per l’avanzata del microrganismo capace di mostrare quella sua faccia frustrata e inferocita nella terra di mezzo, sospesa tra la vita e la morte. Sta lasciando rapidamente gli ospedali, le città, i paesi, le contrade, luoghi che aveva infestato portando dolore e sofferenza.
Bollettino
L’Asp racconta la fine imminente di una pandemia con due nuovi casi dichiarati nel report di giornata e una occupazione ospedaliera che si è ridotta a 25 pazienti in area medica (con un saldo di -2 ricoverati) e di 3 intubati in Rianimazione (-1). Ma proprio dall’area critica giunge la notizia meno rassicurante: il decesso di un 71enne di Lattarico a quasi due mesi dal ricovero all’“Annunziata”. È l’unico dubbio dentro il mosaico algebrico che racconta la situazione del Cosentino dove, almeno per adesso, con la variante inglese si è affacciata solo quella brasiliana. Nessuna traccia di “Delta”.
Leggi l’articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia