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Camerelle di Castrovillari, Corrado difende la villa romana: "Sospendere immediatamente i lavori"

Il membro della Commissione Cultura al Senato ha segnalato alla Soprintendenza ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio l'attuale situazione della struttura

"Immagini sconcertanti, che attestano l’ampliamento della casa colonica sovrapposta da decenni alla villa romana di località Camerelle di Castrovillari (CS), caricate sui social da un utente, mi hanno indotta, stamane, a scrivere una breve nota di segnalazione alla competente Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza", lo ha detto Margherita Corrado, membro della Commissione Cultura al Senato: "Ho chiesto, se non fosse stato già fatto, un immediato intervento di sospensione dei lavori e, qualora gli stessi non risultino autorizzati dall'ufficio territoriale di tutela, la valutazione del danno e il ripristino immediato dello stato dei luoghi a spese dei proprietari dell’immobile abusivamente incrementato. Non è tollerabile che l’integrità di un importante insediamento residenziale e produttivo di epoca romana, sorto alla sinistra del fiume Coscile, attivo dal I secolo a.C. alla tarda Antichità, ben noto nella letteratura specialistica e al quale il locale Museo archeologico dedica ampio spazio, riconoscendone l’importanza, sia violata impunemente. Mi stupisce, anzi, dato lo stato molto avanzato dei lavori, che l’accaduto possa essere passato fin qui sotto silenzio. I cittadini di Castrovillari, che in altre occasioni hanno dimostrato sensibilità e fatto leva proprio sulle preesistenze archeologiche per dare forza al loro dissenso rispetto all’ampliamento dei siti di discarica esistenti nel territorio comunale, non possono ora cedere all’arroganza di un singolo che sacrifica senza scrupoli un interesse costituzionale dichiarato – la tutela del patrimonio storico e artistico e del paesaggio (art. 9 Cos.) – al proprio tornaconto personale. Auspico, dunque, una presa di posizione netta da parte della comunità e dei suoi amministratori, affinché anche con il loro concorso, al più presto lo scempio perpetrato possa essere rimosso".

 

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