Il Cosentino deve fare i conti con curve statistiche tornate improvvisamente inquiete. Il virus sembra aver ripreso coraggio, nonostante quelle montagne di carta che definiscono i protocolli di ripresa in sicurezza. Regolamenti che non riescono a nascondere lo sviluppo di cifre che descrivono questo tentativo di risveglio (ieri a Cosenza sono stati censiti tre nuovi casi dei 9 che sono stati individuati complessivamente in tutta la provincia). La task force dell’Asp, coordinata da Mario Marino, è tornata a viaggiare da un angolo all’altro della provincia per arginare i focolai che si sono sviluppati, negli ultimi giorni, dal Tirreno allo Jonio.
Cetraro
Il virus è rientrato nella città tirrenica dalla porta di una colonia estiva gestita da religiose. Determinante la risposta in termini di rapidità nella ricostruzione della rete dei contatti con la fonte iniziale dell’infezione. Un intervento che ha consentito di delimitare i confini del contagio (una quindicina in tutto) che si è dipanato seguendo esclusivamente scie interne alla struttura. I campioni saranno sequenziati. Secondo fonti dell’Asp, tra i positivi ci sono le suore che gestiscono il centro, i bambini ospiti e i membri di due famiglie esterne alla colonia, contagiati dai figli che hanno interagito in attività ludiche con i piccoli del centro estivo. Il sindaco, Ermanno Cennamo, ha disposto una serie di limitazione per arginare il rischio. Annullate una mostra mercato e la Giornata dello sport promossa da una parrocchia. Inoltre, non ci sarà la notte bianca del 10 luglio, un concerto previsto per l’11, un evento di moda del 14 luglio. Sospesi pure i festeggiamenti in onore di San Camillo de Lellis.
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