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Abusivismo sul lungomare di Amendolara: quattro persone denunciate

I carabinieri e la guardia costiera hanno individuato strutture completamente abusive e costruite con telai di infissi rubati

I carabinieri della compagnia di Corigliano Calabro unitamente ai militari della guardia costiera del compartimento marittimo della città ausonica negli ultimi giorni hanno effettuato serrati controlli sul litorale di Amendolara, individuando delle strutture completamente abusive costruite sul demanio marittimo.

Nello specifico i militari della stazione di Roseto Capo Spulico e quelli della delegazione di spiaggia – guardia costiera di Montegiordano effettuavano nei giorni scorsi un accurato sopralluogo sul lungomare di Amendolara, presso un’area demaniale marittima, dove veniva trovata una struttura in legno e delle travi, con telai di alluminio fissati alle aperture per montare delle finestre, la cui titolarità era riconducibile ad un 38enne del luogo, nonché altre opere effettuate presso la stessa area ed appartenenti, invece, al proprietario di un lido limitrofo.

Gli accertamenti esperiti con l’ufficio tecnico del Comune di Amendolara permettevano di rilevare la completa abusività dell’immobile e delle altre strutture, per le quali mancavano i relativi permessi/autorizzazioni, fra l’altro edificate in zona di pubblico demanio marittimo.

Inoltre i militari accertavano che nell’immobile principale in legno vi erano dei telai d’infissi che per tipologia, dimensioni e colore erano molto simili a quelli denunciati come rubati presso la stazione zoologica e biotecnologica del Comune di Amendolara nel 2018. Approfonditi accertamenti riuscivano a confermare l’ipotesi di reato, comportando il conseguente sequestro penale degli stessi.

Sulla base di quanto appurato, i carabinieri e la guardia Costiera procedevano a deferire due uomini ed una donna del posto, a vario titolo, per invasione di terreni pubblici, occupazione abusiva di demanio marittimo, mancanza di pareri/autorizzazioni delle competenti autorità e ricettazione. Mentre l’ingegnere responsabile e tecnico dei lavori, veniva deferito per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, avendo effettuato comunicazioni difformi all’ufficio tecnico del Comune di Amendolara rispetto alle reali opere in corso di costruzione.

 

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