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Omicidio Fortugno, la difesa di Marcianò scrive alla Cartabia: "Troppo malato per il carcere"

Per l’avvocato Spadaro è «indispensabile» far conoscere alla ministra «il gravissimo stato di salute in cui versa» il 42enne

«Questa difesa crede nella sensibilità della Sua persona, crede nel concetto di umanità, ha fiducia in una Sua risposta e in particolare auspica una Sua rapida ispezione della casa di reclusione di Milano Opera per incontrare un essere umano che sta scontando la sua pena e per accertarsi che ciò avvenga con dignità e non in violazione del pieno diritto costituzionale inerente alla salute». È quanto scrive l’avvocato Antonio Spadaro, difensore di Giuseppe Marcianò, arrestato il 21 giugno 2006 e condannato all’ergastolo in via definitiva nell’ambito del processo per l’omicidio dell’on. Francesco Fortugno, in una lettera indirizzata al ministro della Giustizia Marta Cartabia e per conoscenza agarante nazionale per i diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
Il penalista evidenzia, in primo luogo, che: «La difesa non ha alcuna intenzione di riportare dati processuali ma quello che appare indispensabile è far conoscere alla Sua Signoria il gravissimo stato di salute in cui versa Giuseppe Marcianò, nonché la mancanza di interventi sanitari per la sua grave patologia (sclerosi multipla degenerativa e peggiorativa) che negli anni è pericolosamente peggiorata. Il condannato ha scoperto la grave malattia allorquando si trovava ristretto presso l’istituto penitenziario di Sulmona (anno 2015), pertanto già diversi anni addietro (esattamente sei) la condizione sanitaria del Marcianò Giuseppe appariva fortemente delicata».

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