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Trebisacce, i sospetti sull’appalto dell’autostazione

Come è nata l’inchiesta che ha portato ai domiciliari il primo cittadino e alla sospensione di due dipendenti comunali

Un momento del blitz dei finanzieri nel quale sono indagate 18 persone nell'abito dell'Operazione Mayor a Trebisacce

Sono due le inchieste concatenate che martedì hanno investito il Comune Alto Jonico ed è da una che si origina l’altra e vi si lega indissolubilmente. Scorrendo le carte di “Mayor” – l’indagine condotta dalla Procura di Castrovillari che ha portato all’arresto del sindaco di Trebisacce Franco Mundo e all’interdizione dal pubblico ufficio di due dipendenti dello stesso Comune, Antonio Tufaro 51enne, e Michele Calvosa 48enne (difeso dall’avvocato Andrea Bonifati), rispettivamente per tre e sei mesi – emerge chiaramente come le indagini siano nate dalla vicenda dell’appalto che ha portato al sequestro preventivo della costruenda autostazione di Trebisacce.

Dalle indagini coordinate dal pm di Castrovillari Luca Primicerio (lo stesso titolare del fascicolo “Mayor”) erano emersi una serie di gravi elementi che lasciavano ipotizzare una serie di condotte illecite perpetrate dagli indagati (privati imprenditori, amministratori pubblici, dipendenti comunali e pubblici ufficiali, in concorso tra loro), nell’ambito della procedura di gara in project financing avente ad oggetto l’aggiudicazione del contratto di concessione, di progettazione, costruzione e gestione dell’autostazione.

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