Depurazione "illegale" nel Cosentino, 10 misure: coinvolti imprenditori, tecnici e il sindaco Mele
Appalti e depurazione. I carabinieri del comando provinciale di Cosenza hanno eseguito dieci misure cautelari nei confronti di un sindaco, tre responsabili degli Uffici tecnici di comuni dell’Alto tirreno cosentino, vari imprenditori e un tecnico dell’Arpacal. L’indagine coordinata dal procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni, si è concentrata su una una serie di illeciti riguardanti procedure ad evidenza pubblica nel settore della depurazione. In particolare sono state ricostruite condotte collusive e fraudolente finalizzate ad avvantaggiare uno o più operatori economici con riguardo ad appalti e affidamento di servizi in diversi comuni dell’Alto Tirreno Cosentino, anche in violazione dei criteri di rotazione nell’affidamento di lavori e aggirando il dovere di effettuare indagini di mercato. Alcuni imprenditori hanno violato gli obblighi contrattuali assunti con i comuni della fascia tirrenica con riguardo ad appalti che riguardavano la gestione e la manutenzione dell’impianto di depurazione e degli impianti di sollevamento e hanno smaltito fanghi di depurazione senza adeguato trattamento presso terreni agricoli anziché mediante conferimento in discarica autorizzata, talora anche attraverso lo sversamento del refluo fognario in un collettore occulto. In alcune circostanze sono state immesse nelle acque sostanze chimiche in assenza di un preciso dosaggio rapportato alle caratteristiche microbiche delle acque, con la finalità di occultare la carica batterica delle acque prima dei previsti controlli, la cui esecuzione veniva in anticipo e preventivamente comunicata al soggetto da controllare da parte di un tecnico dell’Arpacal che, violando il segreto d’ufficio, concordava direttamente con i gestori degli impianti di depurazione le modalità di esecuzione dei controlli, oltre che la scelta del serbatoio da verificare, così determinando una alterazione della genuinità delle analisi effettuate.
I nomi
Ai domiciliari Tiziano Torrano; Pasqualino De Summa; Giuseppe Maurizio Arieta; Maria Mandato. Per il sindaco di San Nicola Arcella Barbara Mele obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. E' stata disposta la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per 12 mesi per Albina Rosaria Farace e per il tecnico dell’Arpacal Francesco Fullone, mentre è stato disposto il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 12 mesi per Enzo Ritondale; per Renato La Sorte per sei mesi. Infine per l’assessore del Comune di Belvedere Vincenzo Cristofaro divietò di esercitare la professione di ingegnere per 12 mesi.