«Tutto è bene quel che finisce». È finalmente soddisfatta Tiziana, l’operatrice socio sanitaria dipendente dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria e in servizio all’ospedale di Polistena, che aspettava da tempo il trasferimento all’Azienda ospedaliera di Cosenza per potere fare meglio la mamma d’una 8 anni affetta dalla sindrome di Smith Magenis, molto rara e purtroppo senza cure. S’era dovuta rivolgere al tribunale di Palmi per ottenere il trasferimento con un provvedimento del giudice del lavoro arrivato lo scorso 11 giugno, seguito dall’ok dell’Asp di Reggio. Nessuna risposta per oltre un mese, però, dall’ente che avrebbe dovuto accoglierla nel suo organico: l’Azienda ospedaliera di Cosenza. Che tra l’altro la conosceva bene perché Tiziana aveva lavorato nel reparto Covid dell’Ao nel periodo più buio e difficile della pandemia. Dopo proteste, anche formali degli avvocati Emily Amantea e Manfredo Piazza che l’hanno assistita legalmente, servizi giornalistici, telefonate amare e risposte di prassi, nei giorni scorsi è arrivata l’attesa convocazione e dal primo agosto Tiziana ha finalmente preso in servizio nell’Azienda ospedaliera cittadina. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza