La Villa romana di Casignana, l’area archeologica di Capo Colonna e quella di Scolacium sì, gli scavi e il Museo nazionale archeologico della Sibaritide no. Quasi come se l’area archeologica più importante del Sud Italia insieme a quella di Paestum fosse un bene culturale di serie b e non un marcatore identitario della cultura calabrese. Per questo “affronto” il sindaco Giovanni Papasso non ha potuto non esimersi dal manifestare le proprie legittime rimostranze vista l'assenza della città sibarita e delle sue bellezze naturalistiche e storiche dai 12 siti di particolare interesse individuati dalla Regione per il “Virtual tour” della Calabria al Presidente facente funzioni Nino Spirlì. «Le scrivo – si legge nel testo della missiva di Papasso – per manifestarle tutto il mio stupore per non aver trovato nella lista dei dodici siti coinvolti nel Progetto, il nome di Cassano-Sibari, che è territorio di rara bellezza, ricco di risorse naturali e culturali, ove insistono siti archeologici di primaria importanza, che hanno urgente bisogno di essere valorizzati e promossi, ai fini dello sviluppo turistico, che equivale anche a crescita civile, culturale ed economica».
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