Il paradosso consiste che nella “capitale” della Sila ci sia penuria di acqua. Obiettivamente è accaduto in altre estati, e in una in particolare la protesta sfociò in Tribunale. Dunque tutto cambia per non cambiare nulla. Dalle 22 rubinetti a secco e popolazione in tilt. Questo il “rimedio” adottato da ieri dall’Amministrazione Succurro, dopo che intorno al 24 giugno tra la stessa sindaca e la Sorical ci fu un’aspra polemica. Certo, arriva meno acqua; ci sono i furbetti della “T” prima del contatore, ma per Sorical il servizio non sarebbe manco ben gestito. Comunque sia la popolazione soffre e ieri la polemica divampava ovunque, soprattutto in quest’inizio d’agosto afoso che ha visto il ritorno di centinaia di emigrati, soprattutto dalla Svizzera (negli anni del boom economico San Giovanni contava sino a 7500 emigrati nel mondo: primo paese d’Italia di migranti in rapporto agli abitanti) per trascorrere un periodo di vacanza. Alla penuria di acqua in atto si aggiunge il disordine del traffico e la raccolta dei rifiuti più o meno a singhiozzo da qualche settimana Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Cosenza