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Cosenza, volano gli stracci tra Ato e Regione

Ecodistretto, il vicepresidente dell’Ambito territoriale Vincenzo Granata spiega i motivi della nuova diffida. Per individuare i siti si deve istituire un tavolo istituzionale e programmare gli interventi

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Si scrive eco-distretto, si legge polemica. E problemi. E diffide. Quelle in atto, ancora oggi, tra la Regione Calabria e l’Ato di Cosenza. «Premesso che l’Ato rifiuti Cosenza costituitasi il 05.09.2018 si è sempre contraddistinta per laboriosità, abnegazione e collaborazione con la Regione Calabria, in particolare con l’amministrazione di centro-sinistra periodo 2018/2020 ed anche nell’attualità con il governo regionale di centro-destra sono stati svolti innumerevoli sopralluoghi per la localizzazione sito nuovo eco-distretto a servizio della comunità d’ambito di Cosenza con relativa discarica di servizio per chiudere in tal modo il ciclo di gestione dei rifiuti urbani secondo il principio di autosufficienza a livello di Ato», è l’ultimissima presa di posizione di Vincenzo Granata, vicario dell’Ufficio di presidenza Ato 1 che diffida, ancora una volta, il dipartimento regionale. «Più specificatamente hanno partecipato a detti sopralluoghi (aree di Montalto Uffugo, Rende, Castiglione Cosentino, Torano, Acri, S. Caterina Albanese, Tarsia, Roggiano Gravina, Castrovillari e Morano) con ing. Antonio Augruso e Ing. Francesco Martino e hanno ricevuto tempestivi e puntuali risultati gli arch. Orsola Reillo (già Direttore Generale Dip. Ambiente Regione Calabria) e Ing. Ida Cozza. Quanto rappresentato, naturalmente, è riscontrabile in atti ed assemblee comunità d’ambito di Cosenza», scrive Granata in una lunga missiva indirizzata ai vertici della politica regionale.

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