Il centro di gravità della pandemia rimane confinato dentro i numeri che ogni giorno descrivono le sue traiettorie. E in mezzo a quelle scie, il virus un giorno sembra mordere e l’altro digiunare. La sua inquietudine è la causa della sofferenza di chi si ammala. Gente che finisce in ospedale, altra che torna a casa dopo essere guarita. Il rialzo dei nuovi casi di giornata (ieri ne sono stati dichiarati 84) rappresenta, più ragionevolmente, la prova della ritrovata armonia nel ritmo di un’attività di tracciamento e di testing che ha fatto perdere la falsa innocenza di giugno al microrganismo, restituendogli i connotati di minaccia assai pericolosa. Nelle ultime 24 ore sono cresciuti anche i ricoveri in area medica. Il saldo è di tre nuovi pazienti nei reparti covid (col totale che risale a quota 42). In realtà, gli ingressi in corsia sono stati cinque (ma solo uno risulta vaccinato). Tra di loro ci sono anche una bimba di 5 anni (nel Pronto soccorso pediatrico) e sua mamma. Dimessi, invece, due pazienti che erano rimasti in osservazione in Pronto soccorso. Il laboratorio di Rossano ha ripreso l’attività anche se il numero massimo di tamponi lavorati al giorno non supera mai quota 100. Complessivamente, nel Cosentino, i nuovi casi sono stati distillati attraverso la lettura di 483 test con un tasso di positività tornato “mostruoso”: 17,4%.
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