Il covid è nei numeri, nei grafici, nelle statistiche di questa epidemia. Cifre che si gonfiano (ieri altri 90 casi) nei focolai che ardono in tutta la provincia. Numeri che nel Cosentino continuano ad aggiornarsi secondo un diagramma che, con i medici, inquieta anche molti primi cittadini che, dopo le inutili raccomandazioni, hanno deciso, uno dopo l’altro, di tirare giù il baule dalla soffitta, rispolverando provvedimenti accantonati come quello dell’obbligo della mascherina anche all’aperto. È la stretta, la prima dopo l’ultimo lockdown (o zona rossa) di primavera, necessaria a impedire che si possa manifestare la metafora di un contagio fuori controllo con ospedali fragili, piegati da una ingestibile emergenza. Ieri, l’uso della mascherina all’aperto è stato ordinato dal Comune di Grisolia. A Cassano, invece, il sindaco Gianni Papasso, ha lanciato l’allarme attraverso i social dopo aver firmato 66 ordinanze relative ad altrettanti nuovi casi (ieri altri 11) accertati, soprattutto, tra i più giovani e i soggetti non ancora vaccinati.
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