Non si arrestano gli atti di violenza e vandalismo ai danni del personale e della struttura del carcere di contrada Ciminata a Rossano posti in essere da detenuti con problemi psichiatrici e, nell’ultimo episodio di ieri, da parte dello stesso soggetto autore di ben tre azioni di violenza. Tutto ciò va avanti pericolosamente, con il rischio che possa succedere l’irreparabile. Fino ad ieri non sono state assunte azioni immediate e risolutive da parte dell’Amministrazione penitenziaria, neanche di fronte alle denunce forti dei vertici nazionali sindacali della polizia penitenziaria e degli stessi operatori di polizia e sanitari. Tutto è affidato agli agenti ed ai sanitari (il dirigente medico da tempo sollecita interventi per la salvaguardia di medici ed infermieri) che vi operano, si può dire a mani nude, e sottodimensionati nell’organico (secondo la denuncia del vertici nazionali del Sappe, Giovanni Battista Durante e Damiano Bellucci, e della Uilpa, Gennarino De Fazio mancherebbero all’appello 30 poliziotti). Secondo l’“imposizione” fai da te dalla casa di reclusione ci si starebbe adoperando per sollecitare un intervento di Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio) per porre in essere cure risolutive.
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