Si attende il risultato dell’esame autoptico disposto dalla Procura di Castrovillari, per appurare quale sia stata la causa del decesso della cinquantaseienne, morta a seguito di un improvviso malore che l’ha colta in strada, a Schiavonea. Davanti agli occhi atterriti dei presenti in cui la frustrazione di potere agire per salvarle la vita era palpante, si attendeva l’intervento dei sanitari del 118, che secondo i testimoni sarebbero arrivati molto dopo essere stati chiamati. Un’ambulanza arrivata da Castrovillari, poiché il pronto soccorso di Corigliano, quello dell’ospedale Compagna, era chiuso e quella del Giannettasio impegnata. Sul posto c’erano invece i carabinieri della compagnia locale diretta dal capitano Calascibetta. Ma la grande e amara sorpresa, dopo la lunga attesa è stata l’assenza di un medico sull’ambulanza, il cui intervento, pare, sia stato sollecitato anche dai militari che hanno subito avuto contezza di quanto grave fosse lo stato di salute della donna. Oltre l’autista, sul mezzo di soccorso c’era soltanto un infermiere che non poteva avere le competenze della figura sanitaria per eccellenza che è, appunto, il “dottore”. E la donna se n’è andata così, verosimilmente per un infarto, in una serata di fine estate, in attesa di un medico che non è mai arrivato.
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