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Amantea, l’escalation criminale del nipote del boss Gentile nel Tirreno cosentino

L’inchiesta “Crypto” ha evidenziato come Francesco Suriano mantenesse rapporti di affari con i clan rosarnesi

Esiste un forte legame tra le cosche rosanersi e quelle del Cosentino consolidato dagli affari nello spaccio di droga. L’operazione “Crypto” della Dda di Reggio Calabria accerta l’esistenza di «un’articolazione organizzativa associativa, coordinata da soggetti del Tirreno cosentino, nello specifico della zona di Amantea, fortemente legati a personaggi di Rosarno». Il trait d’union di questa sinergia – per gli inquirenti – è Francesco Suriano, «nipote diretto del capocosca Tommaso Gentile che, durante la prima parte di questa indagine, risultava detenuto». Così – mettono nero su bianco i magistrati – approfittando dell’assenza dello zio e sfruttando il vuoto venutosi a creare, Francesco Suriano «aveva accresciuto il suo spessore criminale e, oltre ad acquistare partite di sostanze stupefacenti dai rosarnesi, si era creato una propria rete di approvvigionamento».
Inoltre, così come emerso anche dall’operazione “Ares”, gli investigatori scoprono «collegamenti diretti tra il fratello di Francesco Suriano, Giuseppe, e Domenico Grasso che è stato indagato nell’ambito dell’operazione “Gerry”».

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