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Cosenza, il virus arretra rintanandosi nelle aule

Crollano le diagnosi ma non tra i giovani: due classi della Primaria “Alvaro” del Comprensivo “Cosenza III” in quarantena da domani

L’aritmetica non offre paradisi in terra ma costituisce un orientamento sicuro fornendoci l’illusione di una fine, ormai, imminente della pandemia. Certo, il punto nel tempo viene collocato con giustificata prudenza dagli scienziati. Troppe volte, in passato, l’epidemia ha giocato con la speranza, troppe volte, in questi venti mesi d’apocalisse italiana, la nuova “peste” è apparsa sfinita e spenta prima di schizzare verso nuovi picchi, annettendo nuove zone rosse al suo regno della contaminazione e moltiplicando le sue vittime. Dietro lo schermo della realtà illustrata dai numeri, i conti quasi mai tornavano. Stavolta, però, a differenza del passato, negli arsenali della resistenza anticovid ci sono i vaccini, potenti ed efficaci bocche da fuoco in grado di neutralizzare il microrganismo. Lo scenario epidemico appare, ovunque, in netto miglioramento, nonostante l’incognita di un ritorno a scuola in presenza. Proprio dal mondo dell’istruzione giungono segnali preoccupanti. A Cosenza, due classi della Primaria “Alvaro” sono finite in quarantena in seguito alla positività accertata su alcuni alunni e lezioni a distanza da domani e fino a nuova comunicazione del Dipartimento d’Igiene dell’Asp. Del resto, i bambini d’età inferiore ai 12 anni, al momento, non rientrano tra le categorie vaccinabili. Dunque, la resistenza al virus si muove seguendo coordinate diverse nelle scuole primarie e dell’infanzia. E non sempre i protocolli ministeriali si rivelano efficaci per il contenimento dell’infezione. I numeri, del resto, non mentono. Tra i test positivi di ieri anche tre su bambini in età scolare (e uno su un neonato). Venerdì, invece, ben 10 contagiati under 19 su 32 totali. Del resto, la profilassi è in ritardo proprio nella fascia anagrafica più giovane (12-19 anni).

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