Cosenza, il sindacato degli infermieri diffida il commissario Mastrobuono: sciopero in vista
Il sindacato degli infermieri recrimina un proprio spazio. «Sono passati ormai diversi mesi da quando il sindacato “Nursing Up” ha formalizzato, all’AO di Cosenza, la richiesta di avere i locali delle rappresentanze sindacali aziendali», affermano, «e le bacheche (diritto di affissione) per poter svolgere la normale attività sindacale, così come previsto dalla contrattazione nazionale, nonché dalla legge n. 300/1970 (statuto dei lavoratori) – Art. 25: “Le rappresentanze sindacali aziendali hanno diritto di affiggere, su appositi spazi, che il datore di lavoro ha l’obbligo di predisporre in luoghi accessibili a tutti i lavoratori all’interno dell’unità produttiva, pubblicazioni, testi e comunicati inerenti a materie di interesse sindacale e del lavoro. Art. 27: nelle unità produttive con più di 200 dipendenti il datore di lavoro deve mettere permanentemente a disposizione delle Rsa un idoneo locale all’interno della stessa unità produttiva o nelle sue vicinanze».
Diritti reclamati
«Diritti sacrosanti che ancora oggi a certe latitudini stentano ad essere riconosciuti», proseguono, «così come il diritto alla salute che in Calabria, dopo oltre un decennio di commissariamento della sanità, non viene garantito. Infatti, dopo innumerevoli solleciti fatti ai vari responsabili aziendali, che non hanno sortito gli effetti sperati, i rappresentanti sindacali Nursing Up constata la condotta antisindacale della governance dell’Ao di Cosenza, hanno presentato, tramite il proprio legale Andrea Baldino, apposita diffida nei confronti del commissario Mastrobuono. Già da tempo il sindacato autonomo Nursing Up, costituitosi da pochi mesi ma che sta acquistando sempre più fiducia da parte dei lavoratori, ha preso le distanze contestando fortemente le politiche sanitarie messe in atto dal management aziendale. Le attuali relazioni sindacali, di fatto, sostengono i dirigenti sindacali, non consentono un confronto serio sulle diverse problematiche presenti in ospedale, a partire dalla grave carenza di personale. La scelta di tenere ai margini le organizzazioni sindacali sicuramente non aiuta a risolvere i problemi, anzi, contribuisce a creare sfiducia e demotivazione tra i lavoratori».
I disagi degli infermieri
«In più occasioni il sindacato Nursing Up», affermano i rappresentanti del sindacato, «ha segnalato l’assoluta necessità di ampliare le dotazioni organiche, a partire dal Dipartimento Emergenza/Urgenza (Pronto Soccorso, Terapie Intensive) e dalle sale operatorie, come quella di Ostetricia e Ginecologia dove il rischio clinico risulta essere molto elevato. Ma a nulla è servito! Le risposte da parte dell’Azienda sono state pressoché inconsistenti, molte parole e pochi fatti! Ad avviso del sindacato la situazione, ad oggi, in Azienda è allarmante: personale costretto a saltare i riposi o obbligato, dopo il turno notturno, a trasferire i pazienti in ambulanza presso altri ospedali, personale a cui viene negato il diritto alle ferie, prestazioni aggiuntive non retribuite da mesi, premialità covid disconosciuta, demansionamento e carichi di lavoro eccessivi, presenza di elevato stress psico-fisico tra i sanitari che fa aumentare l’incidenza di infortuni sul lavoro e malattia. Giungono addirittura notizie che alcuni dipendenti dell’AO di Cosenza hanno deciso persino di licenziarsi, come estrema ratio. Tra i tanti doveri dell’azienda, ribadiscono i sindacalisti, vi è quello di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Anche questo aspetto risulta essere lacunoso nella AO di Cosenza, dove nei vari reparti, spesso, i rischi vengono sottovalutati e l’informazione/formazione dei lavoratori dovrebbe essere maggiormente perseguita».
Le richieste all'Azienda ospedaliera
«In una delle ultime riunioni di delegazione trattante», riferiscono ancora i rappresentanti Nursing Up, «si è discusso anche della rimodulazione del piano delle assunzioni, presentata dall’AO di Cosenza al Commissario ad Acta Longo, ma la risposta tarda ad arrivare e nel frattempo continua l’agonia di tanti dipendenti che sperano in condizioni di lavoro dignitose. Intanto, l’AO di Cosenza sembra interessata ad assegnare “gli incarichi di funzione”, ma il Nursing Up ha ribadito al commissario Mastrobuono che detti incarichi pur rappresentando un utile argomento finalizzato al miglioramento ed all’efficienza dell’organizzazione aziendale, non rientrano, vista la grave situazione in cui versa l’Azienda Ospedaliera, tra le priorità da affrontare in delegazione trattante. Infatti, ad avviso del sindacato la governance aziendale dovrebbe dare risposte concrete e tempestive su questioni molto più importanti, che riguardano le legittime aspettative di molti lavoratori: carenza di personale; demansionamento; orari di lavoro massacranti; difficoltà a coprire i turni di servizio in caso di ferie o malattia; regolamentazione delle Progressioni Economiche Orizzontali (PEO), in modo che tutti possano percepire il giusto riconoscimento economico; liquidazione prestazioni aggiuntive effettuate e non pagate da mesi; premialità covid disconosciuta a tutti coloro che in questi 2 anni di emergenza pandemica si sono sacrificati mettendo da parte anche i loro affetti più cari, turn over inesistente; sicurezza sul lavoro d.lgs n. 81/2008 (dispositivi di protezione individuale, visite periodiche medico competente ect.); tutte tematiche che il Nursing Up intende concertare in via prioritaria ed urgente. Sebbene durante l’emergenza pandemica, la direzione strategica è corsa ai ripari con assunzioni di Oss ed Infermieri tramite contratti a tempo determinato di sei mesi, di fatto il Nursing Up si dimostra molto preoccupato riguardo l’annuncio, fatto dal Commissario Mastrobuono, dell’imminente apertura del “Mariano Santo”. L’inaugurazione della struttura dopo il restyling è di per sé una buona notizia, ma ci si chiede: come potranno entrare in funzione i vari raparti vista l’attuale grave carenza di personale sanitario nella stessa Azienda? Non è possibile tutto ciò, e non si capisce come il commissario Mastrobuono intenda aprire la nuova struttura senza disporre delle risorse umane necessarie, metaforicamente è come andare in guerra senza esercito! Al polo, infatti, dovrebbero afferire le strutture di Oncologia; Ematologia; Terapia del dolore e Cure palliative; Radioterapia oncologica; Medicina nucleare; Laboratori molecolari; Dermatologia oncologica; Oculistica; Reparto gestione infermieristica; UFA per i farmaci oncologici; Recupero e Riabilitazione, ed infine Ricerca e Didattica. L’obiettivo sarebbe quello di creare un percorso di qualità per evitare la migrazione sanitaria, utilizzando la telemedicina e la second opinion, che permetterebbero di sentire eminenti pareri extra regionali rimanendo comunque in Calabria, dando vita quindi al consulto a distanza. Sicuramente tantissimi buoni propositi, ma la realtà non consente di sognare e ci riporta con i piedi per terra. E’ bene chiarire che il Nursing Up è assolutamente favorevole a tutto ciò, proprio per questo vorrebbe porre delle precise domande al Commissario Mastrobuono: Dove sono i numeri per mettere in funzione così tanti reparti? Quando verranno banditi i nuovi concorsi per assunzioni a tempo indeterminato? L’utenza e tutti i dipendenti dell’Azienda Ospedaliera hanno bisogno di fatti concreti, altrimenti i tagli del nastro e le inaugurazioni annunciate, rimarranno spot pubblicitari fine a se stessi e finiranno con il creare false aspettative senza tramutarsi in reali servizi per i cittadini».
L'appello
Il Nursing Up a gran voce dice basta: «Il commissariamento e la cattiva gestione dei fondi pubblici ha ripercussioni sempre più drammatiche verso chi chiede assistenza e malgrado tutto assiste in silenzio. Noi non vogliamo essere spettatori di tale disastro, ormai da anni, assistiamo ad uno scempio che volgerà prima o poi al termine ed il prezzo più alto lo pagherà l’utenza e tutti quei professionisti che non vogliono lasciare questa terra tanto bella, ma tanto dannata. Il disagio che stiamo strenuamente da tempo segnalando, si ripercuote inevitabilmente anche sulla qualità dei servizi che vengono erogati ai cittadini, sottolineando che L’Annunziata di Cosenza è un Hub di II livello. I dirigenti Nursing UP dell’AO di Cosenza rivolgono un accorato appello al Management Aziendale affinché prenda immediatamente atto delle serie problematiche denunciate, anche a mezzo stampa, e consideri le organizzazioni sindacali come interlocutori indispensabili per poter attuare le necessarie politiche sanitarie, finalizzate a garantire il diritto alla salute dei cittadini. Qualora anche questo appello dovesse rivelarsi come “la fatica di Sisifo”, il Nursing Up interromperà le relazioni sindacali con l’Azienda e proclamerà lo stato di agitazione».