Ennesima notte di tensione nella casa di reclusione di Rossano dove un detenuto con problemi psichiatrici ha messo a ferro e fuoco la sua cella. Non si placa l’emergenza all’interno del reclusorio di contrada Ciminata Greco e nonostante le reiterate denunce, soprattutto per gli ultimi avvenimenti che hanno interessato detenuti con disagi mentali, nessun intervento è stato fatto dagli organi preposti. Tonando all’ultimo episodio, nella giornata di giovedì scorso, il detenuto in questione, ha divelto, distrutto ed in seguito incendiato tutte le suppellettili presenti nella stanza detentiva. Una azione che ha messo in pericolo non solo la sua incolumità, ma anche quella degli agenti della polizia penitenziaria presenti e degli operatori sanitari in servizio, in quanto una coltre di fumo si è subito propagata rendendo l’aria irrespirabile. Solo grazie al pronto intervento del personale il detenuto è stato tratto in salvo e portato presso il pronto soccorso dell’ospedale cittadino, dove è stato richiesto per lui un TSO. La situazione di tensione si è protratta per l’intera mattinata del giovedì, con il detenuto che, rifiutando ogni cura, ha messo in ginocchio il pronto soccorso rossanese, fino al suo difficoltoso trasferimento presso un reparto di psichiatria della regione avvenuto non senza difficoltà per reperire un posto disponibile. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza