Una sconfitta bruciante. E inaspettata. Incassata da un uomo cortese. Francesco Caruso ha i tratti e lo stile del gentleman: eloquio forbito, garbo istituzionale, competenza professionale, misura nelle parole. Alle Amministrative ha corso sostenuto da otto liste tra le quali quelle di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, cui si sono poi aggiunti al ballottaggio gli apporti di Noi con L’Italia e la Democrazia Cristiana, riconducibili a Franco Pichierri e le civiche di Francesco Civitelli. Ingegnere di professione, il vicesindaco uscente, voluto e quasi imposto alle altre forze politiche dal sindaco Mario Occhiuto come candidato a primo cittadino, vanta una importante esperienza amministrativa. Dal 2016 ha in fatti ricoperto l’incarico di assessore ai lavori pubblici e poi quella, appunto, di “vice”. Il candidato del centrodestra ha una tradizione familiare di impegno politico perché Francesco è il figlio del compianto Roberto, assessore regionale e parlamentare dal 2001 al 2006 per Alleanza Nazionale. Caruso ha sempre militato nel centrodestra senza mai mostrarsi ondivago nelle scelte. Il suo commento a urne chiuse è lapidario e significativo. «La città si è espressa e facciamo gli auguri di buon lavoro al nostro competitor e alla squadra; noi onoreremo la fiducia che i cittadini hanno inteso accordarci attraverso un’attenta azione di opposizione» ha affermato. Poi, come prevede il gioco della politica, non ha lesinato una critica non tanto velata allo schieramento avversario: «abbiamo visto compattarsi praticamente tutte le forze che prima erano andate da sole e questa alleanza l’abbiamo vista determinarsi attorno ad un unico obiettivo quella di battere noi, quella di andare ad occupare le nuove postazioni di gestione del Comune di Cosenza. È una maggioranza composita e non sarà facile tenerla insieme». Al di là del compattamento degli avversari, le forze del centrodestra dovranno comunque ragionare sul perché il loro candidato abbia perso voti rispetto al primo turno. Ben 3000, tanti, troppi. E ciò nonostante l’impegno personale - con tanto di comizio di chiusura su corso Mazzini - assicurato dal presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto. Qualcosa non ha funzionato nerlla “macchina da guerra” del centrodestra che alle Regionale e al primo turno delle Amministrative aveva macinato voti.. Franz Caruso, infatti, in svantaggio al primo turno di quasi 5.000 voti, si è imposto invece al ballottaggio con circa 4.000 consensi di vantaggio - guadagnandone 6.000 rispetto al primo turno - sul suo avversario omonimo che, di contro, di voti, rispetto a 15 giorni fa, ne ha persi quasi 3.000. Il risultato finale non lascia spazio a dubbie interpretazioni: Franz Caruso ha raggiunto il 57,59% mentre Francesco Caruso s’è fermato al 42,41%. Al di là delle cifre tutti, vincenti e sconfitti, dovranno fare i conti con il “virus” della disaffezione della gente rispetto alla politica: l’affluenza è letteralmente crollata del 20% al ballottaggio rispetto al primo turno, passando dal 64,87% di 15 giorni fa al 44,71% di ieri.