Agenti della Digos della Questura di Cosenza, su disposizione della procura generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro, hanno arrestato il latitante marocchino di anni 34 T. H., rintracciato nella contea inglese di South Yorkshire del Regno Unito. La cattura è avvenuta in esecuzione del mandato di arresto disposto secondo il recente Trade and Cooperation Agreement, siglato tra Italia e Gran Bretagna post Brexit, avanzato dalla Procura Generale nei confronti del latitante, già condannato in via definitiva con pronuncia della Suprema Corte di Cassazione ad una pena di 5 anni e 6 mesi per violenza sessuale, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.
Le autorità inglesi hanno disposto l’estradizione dell’uomo che è stato preso in consegna dalle Autorità di Polizia Italiane allo scalo aeroportuale di Milano-Linate, presente il personale della Digos della Questura di Cosenza che ha svolto le indagini per il suo rintraccio, ed associato alla Casa circondariale di Pavia. Nell’ambito di una complessa attività di indagine tesa al contrasto di reiterate condotte illecite commesse da appartenenti ai locali movimenti antagonisti e centri sociali, ed in particolare dal movimento di occupazione per la casa «Prendocasa Cosenza», la Digos, nel mese di giugno del 2018, aveva segnalato alla magistratura diverse persone, tra cui il cittadino marocchino T. H., ritenute responsabile di vari reati fra cui associazione per delinquere finalizzata all’occupazione di edifici, violenza privata, lesioni personali, danneggiamento, furto aggravato continuato di energia elettrica e detenzione di armi. Lo straniero, che di fatto era alloggiato con la sua compagna e i due figli minori all’interno di uno di questi stabili occupati abusivamente, nel contempo si era reso responsabile di reati gravi tra cui violenza sessuale continuata e lesioni personali nei confronti della donna e di maltrattamenti in famiglia. Per questo, dopo la denuncia sporta dalla compagna, nel mese di dicembre del 2018 era stato raggiunto da un’ordinanza di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Cosenza e associato al carcere cittadino.
Dopo un periodo di detenzione di circa 11 mesi, T.H. era poi stato posto agli arresti domiciliari nell’abitazione della madre ma dopo qualche settimana si era sottratto alla misura rendendosi di fatto irreperibile, fino a far perdere definitivamente le sue tracce. Per questa violazione il GIP del Tribunale di Cosenza aveva emesso l’ordine di sostituzione della misura degli arresti domiciliari con la misura cautelare in carcere, disponendone quindi la cattura.
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