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Cosenza, l'appello: "Il vaccino unica via d'uscita per bloccare il covid"

Ennesimo appello dell’infettivologo Franco Cesario. Venti i pazienti ricoverati nel nosocomio cittadino

Nove ricoverati Covid a Pneumologia e altrettanti a Malattie infettive e due in Rianimazione. Tre giorni fa non c’era nessuno mentre rispetto a mercoledì c’è stato un ingresso in più in ciascuno dei due reparti ordinari. Situazione invariata invece in Terapia intensiva. Questi i dati dell’Annunziata resi noti ieri pomeriggio dal Covid-manager e coordinatore del Centro vaccinale, l’infettivologo Franco Cesario. Vuol dire che il virus circola ancora.

In aumento i casi nella nostra provincia: 66 contro i 24 di mercoledì. Nessun decesso, per fortuna, e totale che resta fermo a 665. Numeri che seguono il trend nazionale con l’indice di trasmissibilità Rt che è passato da 0,86 a 0,96 e 41 casi ogni 100mila abitanti contro i 29 della settimana scorsa. L’indice dei ricoveri è ancora sotto la soglia di allarme. «Il 90% dei 9 più 9 pazienti Covid ricoverati a Pneumologia e Malattie infettive (altri 14 sono sparsi nei nosocomi della provincia: ndr)», spiega Cesario, «non è vaccinato e questo conferma quanto sia importante la Campagna che stiamo portando avanti. Dobbiamo insistere, anche con la terza dose per inibire il Covid.

All’Annunziata abbiamo toccato il tetto delle 900 dosi somministrate a pazienti appartenenti alle categorie più fragili (diabetici, dializzati, eccetera) accogliendo anche soggetti provenienti dal territorio, d’intesa con l’Asp e sulla base delle direttive emanate il 27 settembre e l’8 ottobre».

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