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Cosenza tra le città "green", il ruolo chiave delle isole pedonali. Parco del benessere senza metro

Gli spazi interdetti al traffico hanno disegnato il volto green e acceso le polemiche.  Nel maggio 2018, annunciando l’avvio dei lavori, l’architetto parlava di due km interamente dedicati al verde e allo sport

Uno dei punti di forza di questa straordinaria classifica relativa al volto green della città di Telesio, sono le aree pedonali create in città: dallo storico corso Mazzini al tratto di via Roma, da Viale Giacomo Mancini diventato Parco del benessere a Piazza Riforma trasformata e in gran parte sottratta al traffico veicolare. Queste e altre ancora ci hanno permesso di arrampicarci sino alla quarta posizione nazionale: prima di noi solo Lucca, Venezia e Verbania.

Il Parco del benessere si muove, o almeno muoveva, in maniera parallela rispetto alla metropolitana leggera Cosenza-Rende-Unical. Una storia complessa. Anzi di più. Ingarbugliati, confusi e senza sbocco i binari della metro di cui si parla da decenni ma che ormai appare finita su una linea dismessa, mentre il Parco del benessere registra la ripresa dei lavori per arrivare al completamento. O quasi.
Il Parco era parte del maxi intervento pensato per promuovere una mobilità sostenibile tra Cosenza, Rende e l’Università della Calabria.

Correva l’anno 2013 ed era il 24 maggio quando l’allora presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, tenne una conferenza stampa in un hotel di Rende per presentare il sogno metro. All’incontro parteciparono anche gli assessori regionali ai Lavori pubblici, Pino Gentile, e al bilancio e alla programmazione nazionale e comunitaria, Giacomo Mancini.

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