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Nuovo cimitero di Rende, stop ai privati. E nel vecchio 90 bare in coda

L’unica offerta giunta al Comune è stata considerata carente nella documentazione. L’opposizione esulta: scelta assurda dell’amministrazione Manna. Nel progetto di Villa Granata anche un impianto di cremazione

Sembrerebbe scongiurata la privatizzazione dei servizi cimiteriali, «assurda scelta dell’amministrazione Manna». Ad annunciarlo sono i consiglieri d’opposizione che, in una nota congiunta, attaccano le scelte politiche degli amministratori d’oltre Campagnano. «Un’operazione che, oltre a determinare un aumento esagerato del costo di forniture e servizi, avrebbe comportato lo spostamento del cimitero in area a confine con il Comune di San Fili, difficile da raggiungere attraverso un accesso, peraltro molto pericoloso», scrivono i consiglieri comunali Francesco Beltrano, Massimiliano De Rose, Enrico Monaco, Michele Morrone, Sandro Principe, Annarita Pulicani e Mimmo Talarico. «L’operatore economico che ha proposto il progetto di finanza, a quanto è dato sapere, avrebbe fatto un’offerta carente nella documentazione, per cui essendo questa l’unica offerta, la gara non ha avuto esito positivo», le motivazioni che annotano i consiglieri. Intanto, nello storico cimitero, «ben 90 bare sono in attesa di una dignitosa tumulazione», aggiungono. Come denunciato dalla nostra testata nelle settimane scorse. Con «enorme sofferenza per le famiglie che si aggiunge al dolore per la perdita di una persona cara. Una situazione gravissima che chiama in causa la diretta responsabilità del sindaco, che da anni testardamente si ostina a non procedere al possibile ampliamento del vecchio cimitero, per come ripetutamente da noi proposto, avendo a disposizione, peraltro, le risorse necessarie postate in bilancio», spiegano. «Si smetta, pertanto, di inseguire progetti proposti da privati, interessati unicamente a realizzare ingenti profitti e si dia corso con urgenza all’ampliamento del cimitero, superando nei tempi più rapidi l’attuale vergognosa emergenza che non fa certo onore al Comune di Rende. Noi avremmo fatto così», dicono.

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