Compariranno questa mattina davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, Lelio Festa, i cinque indagati che dovranno chiarire il proprio operato nei fatti accaduti al Liceo Galilei di Trebisacce tra il 2018 e il 2019 e oggi raccolti in 32 capi d’imputazione dal sostituto procuratore di Castrovillari Flavio Serracchiani. Si tratta della professoressa Rosanna De Gaudio, 57 anni, di Trebisacce (difesa dagli avvocati Giovanni Zagarese di Castrovillari ed Amelia Ferrari di Cosenza), dell’ex dirigente scolastica Maria Rosaria D’Alfonso, 62 anni, di Battipaglia in provincia di Salerno (difesa dagli avvocati Francesca Occhiuzzi di Paola ed Amelia Ferrari), dell’avvocato Giovanni Brandi Cordasco Salmena, 52 anni, di Francavilla Marittima (difeso dai colleghi Francesca Occhiuzzi e Giovanni Zagarese), del professor Domenico Petta, 67 anni, di Trebisacce (difeso dall’avvocato Barbara De Paola di Castrovillari), e del professor Bruno Mandalari, 53 anni, di Castrovillari (difeso dall’avvocato Giovanni Franco di Castrovillari). Per loro, la procura castrovillarese ha già formulato la richiesta di rinvio a giudizio. I cinque, a vario titolo, dovranno rispondere di maltrattamenti, abuso d’ufficio, falso materiale in atto pubblico, falso ideologico, rifiuto di atti d’ufficio, tentata truffa, calunnia, danneggiamento aggravato. Secondo l’accusa, la professoressa De Gaudio, i ragazzi, che le erano stati affidati «per ragioni di educazione, istruzione, cura e vigilanza», erano soltanto dei «balordi, ignoranti, capre» che dovevano «sputarsi allo specchio e fare in modo che lo sputo tornasse loro indietro». Un comportamento messo in atto col fine di ledere la loro integrità psicologica, morale e fisica degli studenti, al punto da rendere quasi del tutto impossibile lo svolgimento dell'attività didattica. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza