Cosenza

Lunedì 25 Novembre 2024

Cosenza, il virus corre ma il tracciamento è pigro

A quasi due anni dalla sua terribile apparizione nella storia dell’umanità, il covid resta un male capace di trascinare il nostro mondo verso l’abisso. Il suo calpestio, a volte silenzioso altre burrascoso e devastante, ci ha guidati in un tempo in cui il sentimento dominante è quel senso di impotente disorientamento che ci ha fatto sprofondare nelle tenebre dell’incertezza. Rischia di colpire anche quando i report sembrano piegare verso la speranza con fiammate di benessere improvviso come quella delle ultime 24 ore archiviate con appena 37 nuovi positivi, compresi i due nuovi ricoverati (uno in Pneumologia, all’Annunziata e un altro al Giannettasio di Rossano). Da lì, da quelle nuvole livide e velenose che colorano i diagrammi, aveva cominciato la sua folle corsa disegnando scie irregolari che sono tornate a salire in questi giorni come scale senza fine. Proprio in queste ultime ore, la curva ci sta riportando nuovamente in una zona grigia e assai pericolosa. Una frenata algebrica che, probabilmente, risente di una sottostima reale sul territorio con 457 tamponi complessivi di giornata dichiarati (ma solo 301 i nuovi casi e casi noti testati) per un tasso di positività che continua a galleggiare in mezzo alla palude del rischio. L’attività di tracing&testing non è mai stata un maglio capace di stritolare l'infezione ma si è limitata a seguire le tracce del patogeno che è sempre stato molto più veloce dei suoi cacciatori. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza  

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