Il prossimo 14 dicembre il gup del Tribunale di Paola deciderà se rinviare a giudizio i 17 indagati dell’operazione “Archimede”. Si tratta dell’inchiesta della Procura che ha cercato di fare luce sulla presunta gestione illecita della depurazione sull’Alto Tirreno cosentino. Il pm della Procura di Paola, Rossana Esposito, lo scorso settembre ha chiuso le indagini nei confronti dei 17 indagati chiedendo il processo per tutti. Ora toccherà al giudice per l’udienza preliminare decidere se rinviare a giudizio o archiviare le posizioni degli indagati. Ieri mattina, era prevista la decisione ma l’udienza è stata rinviata per legittimo impedimento di un avvocato.
Quindi bisognerà attendere il prossimo 14 dicembre per sapere se il Gup deciderà di mandare a processo gli indagati o se eventualmente optare per un loro proscioglimento. Si tratta di una decisione molto attesa perché la scorsa estate l’inchiesta dei pm paolani sulla depurazione causò un vero e proprio terremoto sull’Alto Tirreno cosentino. Nell’inchiesta era finita anche l’allora sindaco di San Nicola Arcella, Barbara Mele (destinataria di un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) difesa dagli avvocati Vincenzo Adamo e Giorgio Cozzolino.
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