Intercettazioni inutilizzabili: l’ordinanza firmata dal presidente Carmen Ciarcia s’abbatte come un uragano sulla scena processuale. Il dibattimento aperto per far luce sulle contestate anomalie legate alla costruzione di piazza Bilotti incassa, in sede di ammissione delle prove, un primo importante passaggio tecnico. Un passaggio destinato tuttavia a ridimensionare lo spazio di azione della pubblica accusa scesa in campo con la richiesta di celebrazione di un giudizio nei confronti di: Mario Occhiuto, 56 anni, all’epoca dei fatti sindaco della città; Antonino Alvaro, 67 anni di Siderno; Giorgio Ottavio Barbieri, 44 anni di Roma, già manager dela omonima impresa di costruzioni; Francesco Converso, 43 anni di Roma; Gianluca Guarnaccia, 45 anni di Cosenza; Francesco Stellato, 45 anni di Rende; Francesco Tucci, 65 anni di Cosenza; Pasquale Torchia, 55 anni di Cosenza; Carlo Vernetti, 46 anni di Napoli, Raffaele Antonio Ferraro, 58, di San Marco Argentano, Carlo Pecoraro, 67 anni, di Cosenza, Paola Tucci, 38 anni, di Cosenza e Raffaella Angotti, 37 anni di Catanzaro. Il processo si è aperto ieri mattina davanti al Tribunale cittadino con le eccezioni preliminari e la richiesta di ammissione delle prove. Gli avvocati Franco e Paolo Sammarco e Anna Spada hanno sollevato una questione di rilievo riguardante l’utilizzabilità delle intercettazioni ambientali e telefoniche contenute nel fascicolo d’indagine. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza