Cinque pazienti, di cui uno disabile, dallo scorso sabato stazionano in osservazione al pronto soccorso del Giannettasio di Rossano. Permangono i disagi al pronto soccorso rossanese, messo sotto pressione non solo dal numero elevato di accessi, ma anche da un sistema che spesso va in corto circuito. All’unità di intervento d’urgenza rossanese arrivano tutti i pazienti del territorio, anche quelli che già da una prima valutazione necessitano di una degenza in area medica e quindi dopo il passaggio in pronto soccorso vanno ricoverati. Logica vorrebbe che questo tipo di pazienti venissero portati al pronto soccorso del Compagna a Corigliano, dove ad esempio è allocato il reparto di medicina, ma ciò non avviene praticamente mai. La giustificazione, in linea generale, o meglio la motivazione dello smistamento del 118 che arriva puntualmente a Rossano, sarebbe essenzialmente quella che essendo il Gianettasio anche sede di polo covid è necessario prima appurare che i malati non siano affetti dal virus da sars covid 19. Solo che una volta avuto l’esito del tampone, quando si chiama per avere il posto per il paziente, i reparti sono saturi e ai medici di turno non resta che “parcheggiare” il paziente nell’area di osservazione , per altro esponendolo ad alti rischi visto che, come avevamo già denunciato in precedenza, attualmente nell’ospedale rossanese al pronto soccorso non vi sono aree divise tra pazienti generici e pazienti covid, con il pericolo concreto che anche l’utenza “sana” possa infettarsi, dato che parliamo di un virus che si trasmette per via area.
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