Il virus mostra il suo volto peggiore scatenando una superba turbolenza che ha piegato il Cosentino. Un giorno assurdo, di arrabbiato scontro tra speranza e disperazione che hanno cambiato la storia dell’epidemia di questa terra con 447 nuovi casi comunicati nel bollettino di oggi dall'Asp di Cosenza. Ma c'è una precisazione della Protezione civile che serve a stemperare l'angoscia: 238 diagnosi erano di ieri.
In realtà, la storia è diversa. Si tratta di prelievi spalmati su più giorni (alcuni risalgono, addirittura al 6 dicembre), molti dei quali rimasti in coda per la ridotta capacità di lavorazione del laboratorio di dell’ospedale “Giannettasio” di Rossano e smaltiti al “Pugliese Ciaccio”. E da Catanzaro è arrivato il diluvio con un’onda di nuovi contagiati che ha riportato il Cosentino indietro di 13 mesi. I dati sono perfettamente sovrapponibili con quelli di novembre del 2020 e con un’incidenza cumulativa che schizza a 145 casi per 100mila abitanti (il Reggino è il più caldo con 240, mentre il Vibonese ne ha 230).
La ripartizione per singolo comune Castrovillari è quello più colpito dall'ondata di piena con ben 92 casi di giornata. A seguire Spezzano Albanese 45; Cassano 44; Cosenza 18; San lucido 16; Rende e Amantea 14; Luzzi 13; Laino Borgo, Villapiana e San Marco Argentano 11; Montalto 10; Roggiano Gravina, Morano, Belmonte, Rose, San Giovanni in Fiore, San Lorenzo del Vallo 8; Acri e Scalea 7; Maierà, Altomonte e Corigliano Rossano 5 e via via altri centri.
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