Sono tornati in libertà i tre indagati finiti agli arresti domiciliari lo scorso 10 novembre con l’accusa di aver scassinato, in due occasioni, i distributori automatici di bevande a Cutro. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Crotone, Romina Rizzo, accogliendo l’istanza avanzata dai difensori degli accusati, gli avvocati Salvatore Rossi e Fabrizio Salviati, ha revocato la misura cautelare che era stata disposta a carico dei tre. Inoltre, gli stessi legali hanno anche presentato al gip la richiesta di patteggiamento per i loro assistiti.
Poco più di un mese fa, come si ricorderà, i carabinieri della Stazione di Cutro avevano eseguito il provvedimento di arresti domiciliari nei confronti dei fratelli Giuliano Muto (33 anni) e Antonio Muto (23), e per Rosario Perrotta (30), tutti cutresi. Ai tre viene contestato il reato di furto aggravato, mentre Giuliano Muto e Parrotta devono anche rispondere di danneggiamento aggravato.
Dalle indagini dirette dal sostituto procuratore Ines Bellesi, sarebbero stati loro tre, il 3 maggio e l’8 ottobre scorsi, prima a danneggiare le telecamere della videosorveglianza e poi a prendere di mira i distributori di un locale che apre nel centro di Cutro. Ma solo che gli indagati non si erano accorti della presenza di un altro obiettivo, che invece è riuscito registrare una serie di immagini che sono state utilissime ai militari dell’Arma per documentare i furti avvenuti all’interno del locale. Come ricostruito dagli investigatori, con i due “colpi” messi a segno i tre indagati avrebbero sottratto circa 300 euro di incasso dalle apparecchiature, le quali, a loro volta, avevano subito danni per oltre 4mila euro.
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