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Cosenza, il Covid riempie il Pronto soccorso

Torna a riempirsi la prima linea dell’“Annunziata”. Ieri mattina 15 pazienti positivi, in 7 trasferiti in reparto

Il pronto soccorso dell'ospedale Annunziata di Cosenza

La prima linea dell’“Annunziata”, l’ultima frontiera tra la speranza di sopravvivere al nemico e la disperazione di non farcela, è tornata ad essere luogo di conflitto e di sofferenza. Non doveva più succedere. Dopo due drammatiche ondate, tra novembre dello scorso anno ed aprile di quest’anno, avremmo avuto tutto il tempo per anticiparlo, bloccarlo sul territorio, lontano da queste mura. E, invece, la guerra è tornata in Pronto soccorso. Ieri mattina c’erano 15 pazienti in coda nelle stanze. Quindici persone con sintomi respiratori non gravi (tra queste anche un no vax dichiarato di Cosenza). Sette hanno trovato posto nelle aree mediche, gli altri otto attendono che si liberi qualche altro letto in corsia. «Il numero degli accessi di pazienti positivi è, purtroppo, in aumento. Tuttavia, al momento, osserviamo insufficienze respiratorie di lieve entità che si risolvono con ossigenoterapia. Omicron? Possibile. Per la quarta ondata siamo pronti. Confidiamo molto anche sul territorio. In terapia intensiva abbiamo 7 postazioni sulle 13 disponibili in area covid. Il resto dovrà farlo il territorio con quei 76 posti-letto che sono attivabili», spiega il direttore del dipartimento urgenza-emergenza, Pino Pasqua. In realtà, il virus, da qualche giorno, corre maledettamente dentro e fuori l’ospedale, più veloce dei pensieri di medici e infermieri che vivono giorno e notte con la paura negli occhi. L’epidemia è sintetizzata nei racconti di chi la combatte nelle corsie, di chi prova a resistere, di chi spiega come si possa guarire.

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