Cosenza

Lunedì 25 Novembre 2024

Cosenza, il virus “invisibile” uccide quattro volte

La quarta ondata evoca nuovi disastri per una sanità calabrese con ospedali ancora una volta impreparati a resistere alla furia di questa epidemia. Nessuno l’aveva immaginata così devastante, nessuno pensava a un virus capace di mostrarsi nuovamente spaventoso e capace di scatenare un’altra guerra all’umanità. E la mortalità alta di queste ultime ore è, probabilmente, la spia dell’assedio all’ospedale hub che ha piegato la resilienza dei servizi sanitari, che in sovraccarico, con l’impossibilità di gestire tempestivamente i pazienti, soprattutto quelli con criticità più evidenti. La drammatica lotta col nemico invisibile segna la rotta della morte nell’area critica dell’Annunziata con quattro decessi a distanza di poche ore. Le luci blu delle macchine che riempiono d’aria i polmoni dei malati si sono spente, una dopo l’altra, azionando l’allarme che avverte della drammatica resa. Natale e Santo Stefano rappresentano due giornate di grandi incognite nella guerra al morbo nel Cosentino. La frenata nell’attività di tracing&testing rischia di far perdere ulteriore terreno da un virus mutato, più aggressivo e contagioso. Del resto, nelle indagini epidemiologiche la traccia dei collegamenti e l’isolamento dei casi noti rappresenta un valido strumento di contrasto alla diffusione dell’infezione. I ritardi, invece, sono alleati del nemico. E l’emergenza attuale richiede, inevitabilmente, stime tempestive utilizzando anche fonti di dati imperfette, come spesso si rivelano i test antigenici a strascico che alcuni sindaci dispongono in attesa del monitoraggio ufficiale dell’Asp. E proprio un sindaco, il primo cittadino di Fuscaldo, ha deciso di scrivere al prefetto per segnalare «l’implosione del sistema di monitoraggio, assistenza e tracciamento dell’Asp». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza

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