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Pronto soccorso di Cosenza, si dimette il responsabile

Nel caos la prima linea dell’“Annunziata” sempre più a corto di personale.

La resa della sanità è nel Pronto soccorso ma non solo nel Pronto soccorso. È tutta l’“Annunziata” che si piega nell’acqua cupa della disorganizzazione. Ma il Pronto soccorso in questo momento è il simbolo di un sistema stritolato da un virus che ha introdotto nella storia attuale una cadenza accelerata diffondendo fiammate d’ira e strazianti liturgie. E dopo la denuncia dei sindacati dei medici (che avevano chiesto la sostituzione del commissario Isabella Mastrobuono) che ha ispirato l’ispezione ministeriale prenatalizia, nelle ultime ore, si è dimesso il responsabile della prima linea dell’ospedale hub, il dottor Pino Cersosimo, specialista in Malattie endocrine e del ricambio. Aveva assunto la guida di un reparto rimasto senza personale e senza primario e che sopravvive grazie ai turni aggiuntivi di “camici bianchi” e infermieri che ruotano da altri reparti (dalla Cardiologia hanno però lamentato l’impossibilità di assicurare la copertura di turni extra in Pronto soccorso per mancanza di... personale, invitando il management a pescare dalle graduatorie regionali o extraregionali). Aveva provato a respingere l’assedio in attesa di nuovo personale. Ma i rinforzi promessi non sono mai arrivati. E col passare dei giorni la rabbia e la sofferenza hanno finito per marcare la linea del tempo dietro le quinte del Pronto soccorso. Dentro quelle stanze, che continuano a riempirsi di lamenti e che odorano di paura, ogni ora che passa è come l’ultimo minuto di un mondo che sembra finire. Le barelle con i malati sono dappertutto. L’onda di piena sta piegando la resistenza di medici e infermieri, schiacciati da carichi disumani da sopportare, in assenza di riposo con la difficoltà di mesi di turni senza pause per il covid. E nel Pronto soccorso rimane quel senso di vita sospesa anche oltre la pandemia. Il nuovo responsabile del reparto è Paola Vigiani ma anche per lei non sarà facile resistere all’assedio.

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