Gli stabilimenti balneari sono in ginocchio. Sono stati anni davvero difficili e non soltanto per via dell’emergenza sanitaria. In precedenza è stato il mare, con l’eccezionale mareggiata del primo giorno di primavera del 2018, a radere al suolo sul Tirreno cosentino, quelle strutture che adagiate sulla spiaggia si sentivano al riparo in quanto lontane decine e decine di metri dalla battigia. Poi è arrivato il fuoco. Nel fine settimana a farne le spese sul litorale sono stati due lidi a Guardia Piemontese e Santa Maria del Cedro. In precedenza nel giro di poco più di un anno altre quattro strutture sono state distrutte dalle fiamme. I danni sono stati davvero ingenti. Ma il danno più grosso rischia di farlo il Governo che rischia di fare crollare le certezze acquisite nel corso degli anni. Nel 2023 dovranno essere messe a bando tutte le concessioni. La scadenza era stata fissata dapprima nel 2033 ma è stata superata dalla sentenza del Consiglio di Stato di novembre. Il governo ha convocato il primo appuntamento del tavolo tecnico per domani (4 gennaio). I rappresentanti dei balneari saranno di nuovo a colloquio con il ministro dopo la riunione e lo sciopero congiunto di fine anno per conoscere finalmente i contenuti del provvedimento già elaborato dai tecnici di Draghi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria