In città tiene banco il dibattito sulla chiusura della mensa scolastica e, in particolare, sul rinnovo del relativo appalto. A chiedere lumi all’amministrazione comunale su una classe di lavoratori che sta particolarmente pagando caro le ripercussioni negative dell’emergenza sanitaria è stato il movimento politico-culturale “CambiaMenti”: gli operatori del servizio mensa cittadino, in particolare il quesito riguarda quattro persone che da molti anni si prendono cura dei ragazzi delle scuole cassanesi. «Si tratta di lavoratori – spiegano – per lo più monoreddito, che di volta in volta, per diritto, vengono riassunti dalla nuova ditta che si aggiudica il servizio mensa regolarmente appaltato dall’Ente. Per questi nostri concittadini l’anno vecchio non è stato sicuramente dei migliori, visto nel corso dell’anno scolastico 2020/21 si è intervenuto spesso nelle scuole con la dad e conseguente sospensione del servizio mensa, e ciò ha comportato inevitabilmente per loro anche una riduzione degli stipendi (già molto modesti, trattandosi di rapporti a tempo parziale)». Da settembre 2020, invece, con la speranza di vedere presto regolarizzata la loro posizione, si sono talvolta prodigati sul posto di lavoro anche oltre il dovuto, sempre con la stessa laboriosità e passione che da anni li contraddistingue. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza