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Il mistero della reliquia rubata a Cariati. L’appello del sindaco Greco

Conteneva un frammento osseo appartenente a Santa Rita da Cascia e venne asportata dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie

La chiesa di Santa Maria delle Grazie a Cariati

Scherza con i fanti ma lascia stare i Santi... Nel Cosentino grandi figure del cattolicesimo sono state oltraggiate da azioni criminali che ne hanno offeso il ricordo e condizionato la venerazione. Prima le reliquie di Sant’Umile da Bisignano (1977) e, poi, quelle di San Francesco di Paola (1983), sono state rubate nei santuari ove erano custodite da secoli. Lo sconcerto delle comunità, le indagini condotte dalla forze dell’ordine non hanno sortito l’attesa restituzione o il recupero dei reperti. Lo scandalo e lo sdegno suscitati dai furti sacrileghi non hanno inoltre impedito la consumazione di un altro blasfemo gesto - caduto nel dimenticatoio - avvenuto a Cariati nel maggio del 2014. In tempi, dunque, più recenti. I ladri, in questo caso, hanno portato via una reliquia della veneratissima Santa Rita da Cascia. Si trattava, in particolare, di un frammento osseo, racchiuso in una rosa di metallo adagiata su un cuscino, ricamato direttamente dalle mani delle suore del santuario di Cascia.
Il sacro oggetto era stato donato alla comunità cariatese e posto nella chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, che proprio quell’anno festeggiava il centenario della sua istituzione. Il 27 aprile di otto anni fa, la reliquia era stata affidata alla comunità parrocchiale della cittadina ionica a conclusione di una tre giorni di incontri e preghiere, indetta per celebrare il cinquantaseiesimo anniversario del gemellaggio tra Cariati e Cascia. Ad accorgersi del furto fu il parroco don Angelo Bennardis che, dopo un rapido giro tra le navate, si rese conto che i ladri avevano forzato due cassette delle elemosine, rubando le offerte dei fedeli, impossessandosi pure della preziosa (in senso religioso) reliquia. I malviventi entrarono in chiesa manomettendo la porta della sacrestia. Gli appelli alla restituzione e le indagini condotte dai carabinieri non sortirono alcun effetto. Il frammento osseo riconducibile alla “Santa dei miracoli impossibili” non è mai più stato ritrovato.
Spiega don Bennardis alla Gazzetta: «Santa Rita è venerata nella nostra piccola chiesa di santa Maria delle Grazie sin dagli inizi del Novecento quando appena canonizzata dalla chiesa fu regalata alla parrocchia una sua statua. Da allora il messaggio e la figura di questa donna straordinaria di anno in anno non hanno mai smesso di arricchirci e non ci aspettavamo di essere addirittura gemellati con il santuario di Cascia e di ricevere una sua piccola reliquia come segno tangibile di comunione. Purtroppo» aggiunge il sacerdote con amarezza «mani sacrileghe hanno voluto privarci di questo dono privilegiato e da allora si aggiunge anche una preghiera da parte nostra per quanti si sono macchiati d’un gesto così grave perché possa la Santa della pace e della riconciliazione riportarli un giorno alla luce del cuore». Il furto non ha ovviamente fatto venire meno a Cariati la venerazione verso Santa Rita. Una venerazione di cui è partecipe anche il sindaco, Filomena Greco. «Mi ricordo con tristezza del giorno del furto. All’epoca ero consigliere comunale e presi parte agli incontri organizzati a Cascia. Rimanemmo malissimo per quanto accadde. Chi la rubò potrebbe con un atto di amore e resipiscenza restituirla. Lo faccia, anche in forma anonima, ma lo faccia!».

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